25/26 aprile
Week end dedicato a chi non vede e chi non giudica con gli occhi.
Scambio esperienziale fra motociclisti e non vedenti.
Ogni motociclista accoglierà sulla propria sella un non vedente, che da sempre desidera andare in moto su strada, ma anche in fuoristrada.
I motociclisti, durante la cena completamente al buio del sabato sera, servita dai non vedenti, vivranno un'esperienza di sapori, odori e percezione degli
oggetti, lontana da tutto quello che fino ad oggi hanno conosciuto.
Scambio di emozioni, esperienze e conoscenza di due mondi, fatti di persone diversamente abili, con passioni comuni legate ai sapori, gli odori, il tatto
e la motocicletta.
OSPITE D'ONORE, Felice Tagliaferri, scultore Bolognese non vedente, il quale allestirà un laboratorio di scultura al buio. Visitate il suo sito
Chiesa dell'Arte
Base Villa San Michele, Monte San Michele, Greve in Chianti (FI)
*****
Entusiasmo fin dai primi raggi di sole che hanno baciato la città di Firenze dove Tommaso ed i suoi amici sono arrivati per primi dopo aver viaggiato tutta
la notte, dalla Sicilia.
In molti, con diversi mezzi di trasporto, si sono ritrovati alla stazione dei treni di Santa Maria Novella, dove un pulman offerto da
www.excelsiorent.it
, ha dato la possibilità di arrivare in vetta a monte San Michele, sopra Greve in Chianti presso la struttura di
www.villasanmichele.it
, che ha ospitato la manifestazione.
71 partecipanti fra motociclisti, quaddisti, non vedenti ed ipovedenti.
La naturale timidezza nell'incontro di due mondi sconosciuti è stata rotta da Felice Tagliaferri, scultore ed insegnante non vedente con tanta grinta ed
autoironia.
Rotto il ghiaccio, il pranzo conviviale ha dato modo di incuriosire ed abbattere le barriere che l'ignoranza spesso provoca.
Dopo un breve breafing, tutti i motociclisti hanno scelto un non vedente/ipovedente, in base alla propria mole ed abilità di guida.
L'eccitazione si è fatta alta, 1000 le domande ed i sorrisi entusiasti.
Incuranti se la moto fosse una meno ospitale Brutale, una R6 od una GS, gli “orbetti”, come si definiscono, sono saliti senza difficoltà sulle moto, prontissimi
a dar gasss!
Un piccolo gruppo è partito per un giro in fuoristrada ed una colonna di 35 moto si è goduta le belle curve fino a Castellina in Chianti.
Il gruppo è stato guidato da Francesco Bracci, vice presidente di Stradanova ads, in arte Potter, appassionato motardista, ultimamente traviato al lato
sporco delle due ruote.
La sensazione dei motociclisti è stata di avere un passeggero fiducioso, abile e capace di capire se una curva fosse più o meno pericolosa o se un folle
li stesse superando in una curva cieca.
La percezione dei non vedenti è stata di divertimento puro, di colori di odori di fiori primaverili, canti dei merli ed asfalto dal grip perfetto.
Dopo qualche curva, alcuni non vedenti, incuranti di sellini dalla grandezza di un francobollo, hanno chiesto di dare più gas, di piegare di più!
Di certo il coraggio non è mancato e la voglia di far strada neanche.
Radunati tutti davanti alla fantastica gelateria
www.anticadelizia.it
, meta indiscussa di tutti i motociclisti che si godono le belle strade del Chianti, Simone, il proprietario ha offerto un gelato a tutti i partecipanti.
Dopo aver graziato la gola è stata appagata la voglia di guidare altre curve prima di tornare a San Michele ed iniziare il laboratorio di scultura al buio
tenuto da Felice Tagliaferri. Felice insegna nella sua scuola di scultura per vedenti e non vedenti
www.chiesadellarte.it
Il laboratorio, obbligatorio per i motociclisti è stato frequentato con entusiasmo anche dai non vedenti.
Felice a suon di urli, ha cercato di placare l'entusiasmo ed il tono alto che i vedenti non accennavano ad attenuare in una situazione a loro sconosciuta.
Felice con gesti semplici e meccanici è riuscito, nel buio più totale a far riprodurre a tutti il proprio volto usando della creta.
Non sono mancate le risate, il cambio di percezione di tutto, la voglia di toccare la scultura del vicino, la necessità di toccarsi il viso per capire come
siamo fatti.
La luce ha dato modo di verificare la percezione che abbiamo di noi stessi a volte ironica, a volte goffa, a volte “storta”.
Senza occhi si può scolpire, ce lo ha dimostrato Felice, mostrandoci alcune delle sue sculture, perfette nei dettagli, espressive, umane, bellissime.
I partecipanti dopo due emozioni così grandi si sono uniti in una grande famiglia. Abbracci, baci, ringraziamenti a non finire. Finalmente i vedenti si
sono rilassati, hanno capito che i non vedenti e gli ipovedenti hanno una marcia in più e non in meno e per questo non devono preoccuparsi per loro, ma
devono solo imparare.
Alle 9, la cena al buio è iniziata.
4 camerieri non vedenti, hanno viaggiato come fulmini avanti ed indietro, portando fantastiche pietanze preparate da Paolo, lo chef di Villa San Michele.
Humor, autoironia, barzellette, rumore di forchettate a vuoto nel piatto alla ricerca di un pezzo di cannellone diviso dalla ricotta, bicchieri di vino
troppo pieni, forchette imprigionate dallo scotch, crostini rubati dal piatto del vicino, divertimento puro durante un'esperienza unica dove i non vedenti
hanno fatto da padroni, divertendosi a fare scherzi ai vedenti.
I ciechi, sentendosi in un ambiente protetto, dove indubbiamente facevano 'potevano dettare legge', si sono scatenati con tutti i sensi dando vita ad una
grande festa.
Stanchi ed appagati tutti si sono rintanati nel proprio letto, in ostello, in tenda, in agriturismo.
Tutti tranne Potter, che ci ha lasciati per tornare a casa, con il cure pieno di queste nuove emozioni, che ha urlato, con il suo entusiasmo di sempre,
prima di andarsene, purtroppo per sempre.
Domenica, appresa la scomparsa di questo amico, un figlio per noi di Stradanova, abbiamo deciso tutti insieme di bloccare questa onorevole iniziativa,
di cui Francesco Bracci era stato promotore ed organizzatore.
Dario Cecchini
, macellaio famoso per la sua Divina bistecca, appassionato motociclista che ci aspettava a braccia aperte per un aperitivo, si è unito al dolore di tutti
i partecipanti.
Risucchiati nella solidarietà, in sguardi, lacrime ed abbracci piano piano i partecipanti sono tornati a casa rassicurando noi di Stradanova all'arrivo
con una telefonata, proprio come si fa con un familiare.
24 anni vissuti al massimo, pieni di successi, altruismo, saggezza e sorrisi per tutti, anni strappati dall'ennesimo automobilista che non ha rispettato
una linea di mezzeria, con un sorpasso in una curva cieca.
Ci chiediamo, se avesse usato tutti i suoi sensi lo avrebbe fatto?
Dedichiamo questa e tutte le manifestazioni future di Stradanova a Potter.
Un grazie speciale ai non vedenti, gli ipovedenti ed i motociclisti che hanno dato vita a questa meravigliosa manifestazione.
Erika Stradanova
Week end dedicato a chi non vede e chi non giudica con gli occhi.
Scambio esperienziale fra motociclisti e non vedenti.
Ogni motociclista accoglierà sulla propria sella un non vedente, che da sempre desidera andare in moto su strada, ma anche in fuoristrada.
I motociclisti, durante la cena completamente al buio del sabato sera, servita dai non vedenti, vivranno un'esperienza di sapori, odori e percezione degli
oggetti, lontana da tutto quello che fino ad oggi hanno conosciuto.
Scambio di emozioni, esperienze e conoscenza di due mondi, fatti di persone diversamente abili, con passioni comuni legate ai sapori, gli odori, il tatto
e la motocicletta.
OSPITE D'ONORE, Felice Tagliaferri, scultore Bolognese non vedente, il quale allestirà un laboratorio di scultura al buio. Visitate il suo sito
Chiesa dell'Arte
Base Villa San Michele, Monte San Michele, Greve in Chianti (FI)
*****
Entusiasmo fin dai primi raggi di sole che hanno baciato la città di Firenze dove Tommaso ed i suoi amici sono arrivati per primi dopo aver viaggiato tutta
la notte, dalla Sicilia.
In molti, con diversi mezzi di trasporto, si sono ritrovati alla stazione dei treni di Santa Maria Novella, dove un pulman offerto da
www.excelsiorent.it
, ha dato la possibilità di arrivare in vetta a monte San Michele, sopra Greve in Chianti presso la struttura di
www.villasanmichele.it
, che ha ospitato la manifestazione.
71 partecipanti fra motociclisti, quaddisti, non vedenti ed ipovedenti.
La naturale timidezza nell'incontro di due mondi sconosciuti è stata rotta da Felice Tagliaferri, scultore ed insegnante non vedente con tanta grinta ed
autoironia.
Rotto il ghiaccio, il pranzo conviviale ha dato modo di incuriosire ed abbattere le barriere che l'ignoranza spesso provoca.
Dopo un breve breafing, tutti i motociclisti hanno scelto un non vedente/ipovedente, in base alla propria mole ed abilità di guida.
L'eccitazione si è fatta alta, 1000 le domande ed i sorrisi entusiasti.
Incuranti se la moto fosse una meno ospitale Brutale, una R6 od una GS, gli “orbetti”, come si definiscono, sono saliti senza difficoltà sulle moto, prontissimi
a dar gasss!
Un piccolo gruppo è partito per un giro in fuoristrada ed una colonna di 35 moto si è goduta le belle curve fino a Castellina in Chianti.
Il gruppo è stato guidato da Francesco Bracci, vice presidente di Stradanova ads, in arte Potter, appassionato motardista, ultimamente traviato al lato
sporco delle due ruote.
La sensazione dei motociclisti è stata di avere un passeggero fiducioso, abile e capace di capire se una curva fosse più o meno pericolosa o se un folle
li stesse superando in una curva cieca.
La percezione dei non vedenti è stata di divertimento puro, di colori di odori di fiori primaverili, canti dei merli ed asfalto dal grip perfetto.
Dopo qualche curva, alcuni non vedenti, incuranti di sellini dalla grandezza di un francobollo, hanno chiesto di dare più gas, di piegare di più!
Di certo il coraggio non è mancato e la voglia di far strada neanche.
Radunati tutti davanti alla fantastica gelateria
www.anticadelizia.it
, meta indiscussa di tutti i motociclisti che si godono le belle strade del Chianti, Simone, il proprietario ha offerto un gelato a tutti i partecipanti.
Dopo aver graziato la gola è stata appagata la voglia di guidare altre curve prima di tornare a San Michele ed iniziare il laboratorio di scultura al buio
tenuto da Felice Tagliaferri. Felice insegna nella sua scuola di scultura per vedenti e non vedenti
www.chiesadellarte.it
Il laboratorio, obbligatorio per i motociclisti è stato frequentato con entusiasmo anche dai non vedenti.
Felice a suon di urli, ha cercato di placare l'entusiasmo ed il tono alto che i vedenti non accennavano ad attenuare in una situazione a loro sconosciuta.
Felice con gesti semplici e meccanici è riuscito, nel buio più totale a far riprodurre a tutti il proprio volto usando della creta.
Non sono mancate le risate, il cambio di percezione di tutto, la voglia di toccare la scultura del vicino, la necessità di toccarsi il viso per capire come
siamo fatti.
La luce ha dato modo di verificare la percezione che abbiamo di noi stessi a volte ironica, a volte goffa, a volte “storta”.
Senza occhi si può scolpire, ce lo ha dimostrato Felice, mostrandoci alcune delle sue sculture, perfette nei dettagli, espressive, umane, bellissime.
I partecipanti dopo due emozioni così grandi si sono uniti in una grande famiglia. Abbracci, baci, ringraziamenti a non finire. Finalmente i vedenti si
sono rilassati, hanno capito che i non vedenti e gli ipovedenti hanno una marcia in più e non in meno e per questo non devono preoccuparsi per loro, ma
devono solo imparare.
Alle 9, la cena al buio è iniziata.
4 camerieri non vedenti, hanno viaggiato come fulmini avanti ed indietro, portando fantastiche pietanze preparate da Paolo, lo chef di Villa San Michele.
Humor, autoironia, barzellette, rumore di forchettate a vuoto nel piatto alla ricerca di un pezzo di cannellone diviso dalla ricotta, bicchieri di vino
troppo pieni, forchette imprigionate dallo scotch, crostini rubati dal piatto del vicino, divertimento puro durante un'esperienza unica dove i non vedenti
hanno fatto da padroni, divertendosi a fare scherzi ai vedenti.
I ciechi, sentendosi in un ambiente protetto, dove indubbiamente facevano 'potevano dettare legge', si sono scatenati con tutti i sensi dando vita ad una
grande festa.
Stanchi ed appagati tutti si sono rintanati nel proprio letto, in ostello, in tenda, in agriturismo.
Tutti tranne Potter, che ci ha lasciati per tornare a casa, con il cure pieno di queste nuove emozioni, che ha urlato, con il suo entusiasmo di sempre,
prima di andarsene, purtroppo per sempre.
Domenica, appresa la scomparsa di questo amico, un figlio per noi di Stradanova, abbiamo deciso tutti insieme di bloccare questa onorevole iniziativa,
di cui Francesco Bracci era stato promotore ed organizzatore.
Dario Cecchini
, macellaio famoso per la sua Divina bistecca, appassionato motociclista che ci aspettava a braccia aperte per un aperitivo, si è unito al dolore di tutti
i partecipanti.
Risucchiati nella solidarietà, in sguardi, lacrime ed abbracci piano piano i partecipanti sono tornati a casa rassicurando noi di Stradanova all'arrivo
con una telefonata, proprio come si fa con un familiare.
24 anni vissuti al massimo, pieni di successi, altruismo, saggezza e sorrisi per tutti, anni strappati dall'ennesimo automobilista che non ha rispettato
una linea di mezzeria, con un sorpasso in una curva cieca.
Ci chiediamo, se avesse usato tutti i suoi sensi lo avrebbe fatto?
Dedichiamo questa e tutte le manifestazioni future di Stradanova a Potter.
Un grazie speciale ai non vedenti, gli ipovedenti ed i motociclisti che hanno dato vita a questa meravigliosa manifestazione.
Erika Stradanova
*****
Ed ecco come il quotidiano "La Nazione" di lunedì 27 aprile riporta la notizia:
In moto si scontra con un'auto e muore a 24 anni
In via Chiantigiana si muore ancora. Uno schianto terribile, dovuto a una fatale invasione di corsia, è costata la vita a Francesco Bracci, motociclistadi 24 anni di Reggello. Il giovane stava percorrendo, in sella alla sua moto Ktm 990 da strada, la Chiantigiana in direzione di Firenze quando si è scontratofrontalmente con un'auto
Firenze, 27 aprile 2009 - In via Chiantigiana si muore ancora. Uno schianto terribile, dovuto a una fatale invasione di corsia, è costata la vita a FrancescoBracci, motociclista di 24 anni di Reggello. Il giovane stava percorrendo, in sella alla sua moto Ktm 990 da strada, la Chiantigiana in direzione di Firenzequando, all'altezza del ristorante 'San Martino' - nell'omonima frazione di Bagno a Ripoli - si è scontrato frontalmente con un'auto. Alla guida dellavettura, una Fiat 500 rossa, un ventenne nato a Vienna, ma abitante a Greve. Bracci è morto sul colpo. Tutto è accaduto intorno all'una della scorsa notte.Francesco Bracci stava viaggiando verso Firenze. Secondo la prima ricostruzione, effettuata dai carabinieri di Grassina, alla base di tutto dovrebbe esserciun sorpasso.
Un'imprudenza che ha portato la 500 a trovarsi sulla corsia opposta proprio nel momento in cui stava sopraggiungendo la moto. La vittima, sulla base diquanto appurato dai carabineri, stava viaggiando regolarmente sul proprio lato di marcia. Dai primi rilievi, dunque, il motociclista avrebbe avuto soltantola cattiva sorte di non riuscire a evitare la macchina, comparsa improvvisamente sulla propria traiettoria. Non c'è stato tempo per effettuare una qualsiasimanovra utile a evitare lo scontro. Per Francesco Bracci non c'è stato niente da fare. I mezzi di soccorso del 118 sono giunti prontamente sul luogo dell'incidente,ma il personale non ha potuto fare niente per salvare la vita al ragazzo.
La salma è stata trasferita, nella notte, a medicina legale, a Careggi. Carabinieri e uomini del soccorso hanno dovuto assistere anche il giovane austriaco,in evidente stato di choc. Il ragazzo è stato anche sottoposto ai test per rilevare tracce di alcol o sostanze stupefacenti nel suo sangue. Tutti gli esamihanno dato esito negativo. Il ventenne è stato indagato per omicidio colposo. La via Chiantigiana, teatro di quest'ultimo incidente mortale, è una dellestrade più a rischio dell'intero territorio fiorentino. Tante, nel corso degli anni, sono state le vittime, molte delle quali giovani. Negli ultimi dueanni, comunque, le cose sembravano migliorate. Era, infatti, dal 2007 che non vi si registravano incidenti mortali. Gli ultimi, in ordine di tempo eranoavvenuti rispettivamente nel gennaio (una coppia di stranieri, marito e moglie, finiti fuori strada, contro un albero, all'altezza della strettoria dell'Ugolino)e nel marzo (un motociclista scontrato con un mezzo dell'Enel a Ponte a Ema) di due anni fa.
Leonardo Bartoletti
In via Chiantigiana si muore ancora. Uno schianto terribile, dovuto a una fatale invasione di corsia, è costata la vita a Francesco Bracci, motociclistadi 24 anni di Reggello. Il giovane stava percorrendo, in sella alla sua moto Ktm 990 da strada, la Chiantigiana in direzione di Firenze quando si è scontratofrontalmente con un'auto
Firenze, 27 aprile 2009 - In via Chiantigiana si muore ancora. Uno schianto terribile, dovuto a una fatale invasione di corsia, è costata la vita a FrancescoBracci, motociclista di 24 anni di Reggello. Il giovane stava percorrendo, in sella alla sua moto Ktm 990 da strada, la Chiantigiana in direzione di Firenzequando, all'altezza del ristorante 'San Martino' - nell'omonima frazione di Bagno a Ripoli - si è scontrato frontalmente con un'auto. Alla guida dellavettura, una Fiat 500 rossa, un ventenne nato a Vienna, ma abitante a Greve. Bracci è morto sul colpo. Tutto è accaduto intorno all'una della scorsa notte.Francesco Bracci stava viaggiando verso Firenze. Secondo la prima ricostruzione, effettuata dai carabinieri di Grassina, alla base di tutto dovrebbe esserciun sorpasso.
Un'imprudenza che ha portato la 500 a trovarsi sulla corsia opposta proprio nel momento in cui stava sopraggiungendo la moto. La vittima, sulla base diquanto appurato dai carabineri, stava viaggiando regolarmente sul proprio lato di marcia. Dai primi rilievi, dunque, il motociclista avrebbe avuto soltantola cattiva sorte di non riuscire a evitare la macchina, comparsa improvvisamente sulla propria traiettoria. Non c'è stato tempo per effettuare una qualsiasimanovra utile a evitare lo scontro. Per Francesco Bracci non c'è stato niente da fare. I mezzi di soccorso del 118 sono giunti prontamente sul luogo dell'incidente,ma il personale non ha potuto fare niente per salvare la vita al ragazzo.
La salma è stata trasferita, nella notte, a medicina legale, a Careggi. Carabinieri e uomini del soccorso hanno dovuto assistere anche il giovane austriaco,in evidente stato di choc. Il ragazzo è stato anche sottoposto ai test per rilevare tracce di alcol o sostanze stupefacenti nel suo sangue. Tutti gli esamihanno dato esito negativo. Il ventenne è stato indagato per omicidio colposo. La via Chiantigiana, teatro di quest'ultimo incidente mortale, è una dellestrade più a rischio dell'intero territorio fiorentino. Tante, nel corso degli anni, sono state le vittime, molte delle quali giovani. Negli ultimi dueanni, comunque, le cose sembravano migliorate. Era, infatti, dal 2007 che non vi si registravano incidenti mortali. Gli ultimi, in ordine di tempo eranoavvenuti rispettivamente nel gennaio (una coppia di stranieri, marito e moglie, finiti fuori strada, contro un albero, all'altezza della strettoria dell'Ugolino)e nel marzo (un motociclista scontrato con un mezzo dell'Enel a Ponte a Ema) di due anni fa.
Leonardo Bartoletti