A spasso in centro bendati
Che esperienza! intensa e d'impatto, ho infatti battuto il viso per ben due volte ed ora il mio naso è leggermente dolorante... son però contenta d'averla fatta! La mia accompagnatrice era Francesca Da. e le sono grata per tutte le spiegazioni ed i suggerimenti ricevuti durante l'intero percorso. La sensazione di poter percepire ciò che ti circonda senza contare su quel senso che maggiormente usi, la vista, è stata veramente particolare...mi sono resa conto di quanto poco faccio attenzione ai rumori, all'impatto diverso che la luce del sole o l'aria hanno sulla pelle ed all'importanza di riconoscere in una voce la presenza di una persona amica o comunque disponibile: tanti infatti ci avvertivano con sincerità degli ostacoli, altri facevano gli spiritosi...ma grazie a loro l'aiuto dei primi è stato ancor più apprezzato! Poi, dopo tanto girovagare, una breve sosta al bar per un caffè e poi il riento in sede, dove ci siamo sbendati. Che strano, il mio corpo ha reagito come non mi sarei mai aspettata. Il ritornare a quel senso a cui son tanto abituata, mi ha provocato un leggero fastidio: mi sentivo in barca, mi girava la testa ed ero sudata. Siamo talmente attaccati a quel che si conosce, che il minimo cambiamento ci provoca tutto questo "STRESS"? Forse si, ma personalmente ritengo sia bello poter conoscere anche i nostri limiti e le nostre debolezze. Grazie per avermi offerto un tal sabato mattina!
Lisa
11 ottobre, è l’inizio di una nuova avventura:
ritrovo in sede io, max, francesca, anna, lisa e serena dopo un’attenta scelta dei bastoni e un’ottima spiegazione d’uso da parte della Francesca, partiamo!
ALT ma dove andiamo!! Piano piano c’è un pò di macello, non ci scontriamo! e ciascuno dica la sua posizione! Eh no, così non va bene non capisco niente!
Ok a voi la parola, del resto io sono nuova e non so come girarmi...ecco perché ho accanto una guida, ormai familiare! Max mi dice di stargli dietro e seguire le istruzioni della Francesca.
Ok va bene, proviamo a muoverci, intanto anna ci dice come sistemarci… in fila indiana.
senza “augh!” ma con un semplice via percorriamo le 2 rampe e mezzo di scale che ci separano dal portone.
Fra chiacchiericci e risate varie giungiamo in una tranquilla, ma lenta discesa verso l’uscita!
Disorientamento! Ecco cosa ho provato, un solo passo per uscire dal nucleo familiare che si era formato visivamente in sede (in quel momento il tatto e l'udito sono diventati i padroni di questa esperienza, l’amico sguardo era a riposo tenendoci lontano da stereotipi che fino ad ora ci avevano guidati e a volte scostati) le voci di giovani-anziani ricchi- poveri si uniformavano diventando segnali sonori per il nostro corpo.
Avevo paura e provavo diffidenza per chi mi circondava, ma avevo la mia guida e le altre voci amiche che mi tenevano compagnia!
La cosa per me più difficile era quella di seguire la direzione della strada, dovevo tenere d’occhio(come diceva max) il perimetro. I marciapiedi e i muri erano i miei riferimenti tattili, le voci come ho già detto erano segnali acustici, ma per me erano voci non codificabili alcune di queste mi passavano sopra come se fossero esseri superiori, avevo paura che non mi vedessero come io non vedevo loro.
A volte per paura di essere troppo invadente provavo a staccarmi dal muro che poi solo muro non era! Vetrine, bacheche, piante, transenne, macchine, biciclette…tutto sotto la supervisione di max che “come un fratello maggiore” mi faceva notare ogni minimo particolare facendomi anche sbagliare! Perchè più di una volta sono entrata in un vicolo cieco?!
Bhè le risate durante il percorso non sono mancate! lisa ha avuto un incontro ravvicinato con un palo, non si è accontentata di confonderlo e scambiarlo per una persona…lo ha direttamente colpito e lui ha risposto con un abbraccio(o era viceversa?!) la serena mi era troppo avanti, ma di sicuro avrà combinato qualcosa insieme all’anna.
Con massi e la francesca ho imparato a riconoscere i soldi e pagare il mio succo preso al bar!
Ho fatto l’ultimo tratto con sicurezza e giocando con max a chi avrebbe raggiunto prima la sede….menomale che massi mi ha fermato! Perché dall’euforia di fare prima avevo superato di un po’ la nostra sede...il nostro arrivo! Munita di un mazzo di chiavi (S.pietro è meno fornito!!) ho cercato la toppa per condurre il gruppo nel fresco atrio del vecchio palazzo…dopo aver confuso bene le chiavi, max (sempre il solito) mi ha fatto cercare anche quella della porta della nostra associazione!
Tutti accaldati ci siamo stravaccati sulle seggiole e ci siamo sbendati!
...
concludo per dare spazio alle altre con un semplice,ma sentito…
Grazie
La talpina
Che esperienza! intensa e d'impatto, ho infatti battuto il viso per ben due volte ed ora il mio naso è leggermente dolorante... son però contenta d'averla fatta! La mia accompagnatrice era Francesca Da. e le sono grata per tutte le spiegazioni ed i suggerimenti ricevuti durante l'intero percorso. La sensazione di poter percepire ciò che ti circonda senza contare su quel senso che maggiormente usi, la vista, è stata veramente particolare...mi sono resa conto di quanto poco faccio attenzione ai rumori, all'impatto diverso che la luce del sole o l'aria hanno sulla pelle ed all'importanza di riconoscere in una voce la presenza di una persona amica o comunque disponibile: tanti infatti ci avvertivano con sincerità degli ostacoli, altri facevano gli spiritosi...ma grazie a loro l'aiuto dei primi è stato ancor più apprezzato! Poi, dopo tanto girovagare, una breve sosta al bar per un caffè e poi il riento in sede, dove ci siamo sbendati. Che strano, il mio corpo ha reagito come non mi sarei mai aspettata. Il ritornare a quel senso a cui son tanto abituata, mi ha provocato un leggero fastidio: mi sentivo in barca, mi girava la testa ed ero sudata. Siamo talmente attaccati a quel che si conosce, che il minimo cambiamento ci provoca tutto questo "STRESS"? Forse si, ma personalmente ritengo sia bello poter conoscere anche i nostri limiti e le nostre debolezze. Grazie per avermi offerto un tal sabato mattina!
Lisa
11 ottobre, è l’inizio di una nuova avventura:
ritrovo in sede io, max, francesca, anna, lisa e serena dopo un’attenta scelta dei bastoni e un’ottima spiegazione d’uso da parte della Francesca, partiamo!
ALT ma dove andiamo!! Piano piano c’è un pò di macello, non ci scontriamo! e ciascuno dica la sua posizione! Eh no, così non va bene non capisco niente!
Ok a voi la parola, del resto io sono nuova e non so come girarmi...ecco perché ho accanto una guida, ormai familiare! Max mi dice di stargli dietro e seguire le istruzioni della Francesca.
Ok va bene, proviamo a muoverci, intanto anna ci dice come sistemarci… in fila indiana.
senza “augh!” ma con un semplice via percorriamo le 2 rampe e mezzo di scale che ci separano dal portone.
Fra chiacchiericci e risate varie giungiamo in una tranquilla, ma lenta discesa verso l’uscita!
Disorientamento! Ecco cosa ho provato, un solo passo per uscire dal nucleo familiare che si era formato visivamente in sede (in quel momento il tatto e l'udito sono diventati i padroni di questa esperienza, l’amico sguardo era a riposo tenendoci lontano da stereotipi che fino ad ora ci avevano guidati e a volte scostati) le voci di giovani-anziani ricchi- poveri si uniformavano diventando segnali sonori per il nostro corpo.
Avevo paura e provavo diffidenza per chi mi circondava, ma avevo la mia guida e le altre voci amiche che mi tenevano compagnia!
La cosa per me più difficile era quella di seguire la direzione della strada, dovevo tenere d’occhio(come diceva max) il perimetro. I marciapiedi e i muri erano i miei riferimenti tattili, le voci come ho già detto erano segnali acustici, ma per me erano voci non codificabili alcune di queste mi passavano sopra come se fossero esseri superiori, avevo paura che non mi vedessero come io non vedevo loro.
A volte per paura di essere troppo invadente provavo a staccarmi dal muro che poi solo muro non era! Vetrine, bacheche, piante, transenne, macchine, biciclette…tutto sotto la supervisione di max che “come un fratello maggiore” mi faceva notare ogni minimo particolare facendomi anche sbagliare! Perchè più di una volta sono entrata in un vicolo cieco?!
Bhè le risate durante il percorso non sono mancate! lisa ha avuto un incontro ravvicinato con un palo, non si è accontentata di confonderlo e scambiarlo per una persona…lo ha direttamente colpito e lui ha risposto con un abbraccio(o era viceversa?!) la serena mi era troppo avanti, ma di sicuro avrà combinato qualcosa insieme all’anna.
Con massi e la francesca ho imparato a riconoscere i soldi e pagare il mio succo preso al bar!
Ho fatto l’ultimo tratto con sicurezza e giocando con max a chi avrebbe raggiunto prima la sede….menomale che massi mi ha fermato! Perché dall’euforia di fare prima avevo superato di un po’ la nostra sede...il nostro arrivo! Munita di un mazzo di chiavi (S.pietro è meno fornito!!) ho cercato la toppa per condurre il gruppo nel fresco atrio del vecchio palazzo…dopo aver confuso bene le chiavi, max (sempre il solito) mi ha fatto cercare anche quella della porta della nostra associazione!
Tutti accaldati ci siamo stravaccati sulle seggiole e ci siamo sbendati!
...
concludo per dare spazio alle altre con un semplice,ma sentito…
Grazie
La talpina
1 commento:
per le altre ragazze che erano con me...potete scrivere per mail. me ne occuperò io della pubblicazione
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