martedì 20 dicembre 2011
***** Domenica 27 novembre 2011: giornata a Badia di Moscheta Di Anna Toni Percorrendo strade sinuose immerse in un paesaggio da fiaba
arriviamo all'area attrezzata di Badia di Moscheta; abbiamo
portato con noi un buon rifornimento di munizioni...da bocca
insieme a tanta voglia di trascorrere insieme una giornata
all'aria aperta e in allegria; io ho portato anche Panna, il mio cane guida. Mentre qualcuno si appresta ad accendere il fuoco per cucinare
il pranzo, e qui dovete scusarmi se ancora non ricordo i nomi,
la maggior parte di noi si incammina per raggiungere osteto,
un minuscolo paese abitato oramai solo da tre persone anziane
che vivono ancora come si viveva una volta, persone fiduciose
che ancora tengono la chiave di casa infilata nella serratura, ospitali e, nonostante la venerabile età, lucidi e in buona
salute, ma la longevità sembra che sia sempre stata una
caratteristica della gente di questi luoghi e viene da chiedersi
se per caso non ci sia qualcosa di speciale nell'aria e nell'acqua di qui. Ritorniamo giusti giusti per metterci a tavola, è una giornata
splendida con una temperatura mite quindi il pranzo all'aperto
trascorre piacevole e in allegria. Dopo il pranzo partiamo per una camminata; dopo un buon tratto
di strada comoda ci inoltriamo in un castagneto, qui regna il
silenzio, rotto soltanto dalle nostre voci e dal mormorìo di un
torrente, ma il chiacchierìo dell'acqua sembra parte integrante
di questo silenzio, la mia panna cammina contenta accanto a me
annusando l'aria attratta da odori mai sentiti prima, l'odore di questa terra, delle piante e degli animali selvatici che
abitano il bosco, ma a metà percorso dichiara poco dignitosamente
di essere stanca e si sdraia a terra costringendoci a fermarci
e aspettare che si decida a rialzarsi e riprendere il cammino,
questa sosta però fa si che io, Francesca,Marco ed Elena restiamo
indietro mentre il resto del gruppo va avanti ed è già sulla via
del ritorno, cosa che provoca qualche momento non di panico, ma di preoccupazione si perché di noi quattro tre siamo non
vedenti e per di più non conosciamo il posto e non sappiamo quale
sia il percorso da seguire e li non possiamo nemmeno usare
i cellulari per chiamare Mario e gli altri perché quassù non
c'è segnale; comunque, grazie anche alle indicazioni di un
signore incontrato per caso, riusciamo a ritornare all'area
attrezzata. Dopo la camminata andiamo a visitare il museo del territorio:
qui possiamo ripercorrere la storia del luogo: la sua
evoluzione, la popolazione, la fauna; ascoltiamo il verso
registrato di alcuni animali selvatici che vivono nella zona,
tocchiamo le corna di un daino e la corteccia di diversi alberi
notando le differenze tra l'uno e l'altro, il carbone naturale,
quello che una volta facevano i carbonai nei boschi e ci viene
anche raccontata la storiadell'abbazzìa di cui il musèo fa parte. È ora di ritornare a casa, la nostra giornata insieme è stata
divertente, ma anche interessante. Però! Questi POG, questi nuovi amici, sono molto simpatici e
hanno sempre delle belle idèè, sipotrebbe dire che hanno
portato una ventata d'aria nuova.
***** Sabato 18 giugno 2011: trekking a passo del Giogo (Casaglia) di Massimiliano Matteoni e Francesca D'Alò Come dice un antico proverbio "non c'è due senza tre",
così, dopo le due precedenti passeggiate in Calvana,
gli amici del POG (pensionati organizzati goderecci)
e alcuni soci dell'Unione italiana ciechi di Prato,
si sono ritrovati per una nuova camminata, questa volta,
nel Mugello. L'iniziativa che si è svolta Sabato 18 giugno
è stata all'insegna del vento, delle pendenze lievi
su un sentiero largo e tranquillo, del sole che, solo ogni tanto, faceva capolino, ma, soprattutto dell'allegria
e della voglia di condividere insieme una giornata in mezzo
alla natura. Dopo un oretta di auto per raggiungere il passo del Giogo,
nei pressi di Scarperia, si parte, zainetto in spalla e
giubbotto per ripararsi dal vento. Fin da subito il percorso è abbastanza agevole e lungo
il sentiero incontriamo diverse fonti presso le quali ci
fermiamo per ascoltare lo zampillo dell'acqua e fare foto
di gruppo. Ci muoviamo, come sempre, a coppie, visto che ogni non
vedente è accompagnato da un amico. Gli amici del POG non sono molti questa volta, ma sono
affiancati da amici dell'UNIVOC e non. La nostra meta è un rifugio al quale non arriveremo per
pranzo perché la fame ci raggiunge prima, così decidiamo
di mangiare i panini portati da casa e poi riprendere il
cammino. Dopo un ora di strada arriviamo al piccolo rifugio di due
sole stanze e dopo averlo visitato ci riposiamo un po'
per poi ritornare verso le auto. La giornata è stata piena di suoni del bosco come il vento
e gli uccellini, ma anche di silenzio, rotto solo dal nostro
allegro chiacchierare; di fonti, di alberi dalle foglie
multiformi, di risate e di fragoline e altri frutti trovati nel bosco. Dopo circa venti chilometri di strada, siamo tornati a casa,
stanchi, ma contenti e pieni di quella serenità che si può
trovare solo in mezzo alla natura.
LE INIZIATIVE CON GLI AMICI P.O.G. Grazie all'entrata nell'UNIVOC di Prato del volontario
Mario Risaliti è nata la collaborazione con il gruppo
dei P.O.G. (pensionati organizzati goderecci),
un gruppo di persone la cui filosofia è quella di andare
in giro e godersela al massimo. Nel 2011 abbiamo fatto alcune uscite con loro.
***** Domenica 15 aprile 2011:
festa delle ginestre a casa Bastone Di Mario Risaliti NON VEDENTI A SPASSO IN CALVANA In occasione della "Festa delle ginestre"
i Pog hanno accompagnato sui monti pratesi alcune persone con difficoltà visive Possibile che un gruppo di non vedenti si arrampichi
in Calvana? E non solo,addirittura prosegua fino
a Casa Bastone, dove già da tempo è stato creato un percorso apposito, con tanto di cartellonistica
in Braille per permettere loro di conoscere meglio
il territorio, raggiunga La Retaia, fino a Cavagliano. Tutto questo è avvenuto lo scorso 10 aprile, durante
la "Festa delle ginestre", organizzata dagli amici Pog
(Pensionati Organizzati Goderecci), non nuovi a iniziative del genere, basta ricordare il Festival Pog,
la festa per il 150° Anniversario dell' Unità d' Italia,
il restauro di Casa Bastone. La passeggiata è iniziata da Bifolchi, ha raggiunto Casa Bastone
e da qui,il gruppo dei non vedenti e ipovedenti, con i loro
accompagnatori ed altri amici, hanno proseguito verso
La Retaia, scendendo poi a Cavagliano per visitare la chiesa
di San Biagio. Immancabile la fermata dal pastore per far rifornimento di ricotta fresca e di formaggio. Intanto, a Casa Bastone, Giovanna e Luciano si davano da fare per preparare il pranzo: antipasti vari, penne al ragù
e maialino in porchetta. Il menù è stato arricchito dai dolci fatti in casa dalle donne
del gruppo. Degustato il caffè, gli ospiti sono stati invitati a recarsi
nella sala dei titani dove il professor Enzo Giannecchini,
ha illustrato le caratteristiche della pianta della ginestra,
a cui era dedicata la festa e ha sottolineato come i pratesi nel passato abbiano tessuto di tutto,
anche le ginestre dalle quali ricavavano un filo simile alla seta. Durante la conversazione che è seguita sono emerse le
problematiche dei non vedenti e ipovedenti.
Infatti questa manifestazione è nata con lo scopo di sensibilizzare i presenti, far loro conoscere i limiti
e le possibilità delle persone non vedenti, avvicinarli alla
loro associazione, l' Uici(Unione Italiana Ciechi),
che oggi più che mai, in seguito ai tagli che vengono effettuati
in ogni settore e soprattutto nell'assistenza sociale,
ha bisogno di volontari che mettano a disposizione il loro
tempo per sostenere l' associazione. La festa è proseguita con
un gioco collettivo, accompagnato da un sottofondo musicale,
durante il quale ognuno doveva esprimere le proprie sensazioni,
non a parole, ma con un segno grafico. La cosa si è rivelata divertente, le battute scaturivano spontanee e si è instaurato
un clima di allegria e di convivialità conclusosi con un brindisi,
non con il solito spumante, ma con il
"Vino della Contessa Matilde di Fossato" preparato per l' occasione dal signor Pietro. E' stata una giornata piacevole per tutti quanti e non sono
mancati i complimenti e i ringraziamenti per Mario Risaliti
che ne è stato l' ideatore e l' organizzatore. Nel mese di maggio, la bella passeggiata sarà riproposta con un percorso che dalla Regina del Bosco, sopra le Croci di Calenzano, porterà a Valibona e Cantagrilli.
mercoledì 30 novembre 2011
VIVI IL CALCIO RESPONSABILMENTE: Non farti accecare dal tifo! Partita di calcio a 5 tra due squadre di non vedenti
Venerdì 16 settembre scorso Si è svolto un incontro di calcio a 5 fra due squadre di non vedenti regolarmente iscritte al campionato Italiano di riferimento.
UNA GIORNATA DI FESTA TRA AMICI
La pratica di tale sport è resa possibile da alcuni accorgimenti, ad esempio i suggerimenti dati ai quattro giocatori dal portiere (vedente), dall’allenatore e da una guida che permettono loro di spaziare sull’intero rettangolo di gioco. La palla utilizzata è dotata di sonagli che ne permettono l’individuazione e lungo le linee laterali sono posizionati degli steccati che anno la funzione di velocizzare il gioco, di permettere l’orientamento e di garantire una maggiore sicurezza. Per annullare il possibile residuo visivo, che in ogni caso non può superare la percezione della luce, ciascun atleta indossa una mascherina che azzera eventuali vantaggi.
UNA GIORNATA DI FESTA TRA AMICI
Ansia. Questo è lo stato d’animo che ci accompagna a pochi minuti dall’inizio della Manifestazione. Dopo una corsa a Empoli per recuperare le barriere e montarle per l’inizio della partita, resta solo il tempo per gli ultimi dettagli e per sperare che tutto vada come previsto.
I giocatori si stanno scaldando, ma gli ospiti? E le autorità? Già è l’ora, ma ancora qualcuno manca all’appello…
Finalmente ci siamo tutti: pronti, via!Amici e curiosi sulle tribune, ascoltano i saluti portati dai padroni di casa e, fra gli altri,dall’allenatore del Prato Vincenzo Esposito; poi il calcio d’inizio e le squadre si sfidano in un incontro che lascia tutti senza fiato. “Ma come fanno?”, “Io questo giocatore lo prendo a giocare nella mia squadra!”; questi alcuni degli entusiastici commenti fra gli addetti ai lavori che assistono meravigliati allo svolgersi della partita che termina con un sudato 3 a 2 per la squadra che rappresenta il Casale.
Arriva il momento delle premiazioni. Coppe e targhe per tutti in ricordo di un bel pomeriggio trascorso all’insegna dell’amicizia, della solidarietà e dello sport.Ormai l’ansia si è dissolta per lasciare il posto alla soddisfazione e, perché no, ad un pizzico di orgoglio per il risultato ottenuto, anche e soprattutto grazie a tutti quelli che hanno collaborato alla buona riuscita di questa giornata.
Tutto è andato bene e possiamo permetterci di rilassarci, mentre gli intervenuti trascorrono la serata in allegria tra un pezzo di pizza e un bicchiere di birra. Già: perché come ogni festa che si rispetti, anche questa non poteva concludersi in altro modo se non con i piedi sotto il tavolo!
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