***** Domenica 27 novembre 2011: giornata a Badia di Moscheta Di Anna Toni Percorrendo strade sinuose immerse in un paesaggio da fiaba
arriviamo all'area attrezzata di Badia di Moscheta; abbiamo
portato con noi un buon rifornimento di munizioni...da bocca
insieme a tanta voglia di trascorrere insieme una giornata
all'aria aperta e in allegria; io ho portato anche Panna, il mio cane guida. Mentre qualcuno si appresta ad accendere il fuoco per cucinare
il pranzo, e qui dovete scusarmi se ancora non ricordo i nomi,
la maggior parte di noi si incammina per raggiungere osteto,
un minuscolo paese abitato oramai solo da tre persone anziane
che vivono ancora come si viveva una volta, persone fiduciose
che ancora tengono la chiave di casa infilata nella serratura, ospitali e, nonostante la venerabile età, lucidi e in buona
salute, ma la longevità sembra che sia sempre stata una
caratteristica della gente di questi luoghi e viene da chiedersi
se per caso non ci sia qualcosa di speciale nell'aria e nell'acqua di qui. Ritorniamo giusti giusti per metterci a tavola, è una giornata
splendida con una temperatura mite quindi il pranzo all'aperto
trascorre piacevole e in allegria. Dopo il pranzo partiamo per una camminata; dopo un buon tratto
di strada comoda ci inoltriamo in un castagneto, qui regna il
silenzio, rotto soltanto dalle nostre voci e dal mormorìo di un
torrente, ma il chiacchierìo dell'acqua sembra parte integrante
di questo silenzio, la mia panna cammina contenta accanto a me
annusando l'aria attratta da odori mai sentiti prima, l'odore di questa terra, delle piante e degli animali selvatici che
abitano il bosco, ma a metà percorso dichiara poco dignitosamente
di essere stanca e si sdraia a terra costringendoci a fermarci
e aspettare che si decida a rialzarsi e riprendere il cammino,
questa sosta però fa si che io, Francesca,Marco ed Elena restiamo
indietro mentre il resto del gruppo va avanti ed è già sulla via
del ritorno, cosa che provoca qualche momento non di panico, ma di preoccupazione si perché di noi quattro tre siamo non
vedenti e per di più non conosciamo il posto e non sappiamo quale
sia il percorso da seguire e li non possiamo nemmeno usare
i cellulari per chiamare Mario e gli altri perché quassù non
c'è segnale; comunque, grazie anche alle indicazioni di un
signore incontrato per caso, riusciamo a ritornare all'area
attrezzata. Dopo la camminata andiamo a visitare il museo del territorio:
qui possiamo ripercorrere la storia del luogo: la sua
evoluzione, la popolazione, la fauna; ascoltiamo il verso
registrato di alcuni animali selvatici che vivono nella zona,
tocchiamo le corna di un daino e la corteccia di diversi alberi
notando le differenze tra l'uno e l'altro, il carbone naturale,
quello che una volta facevano i carbonai nei boschi e ci viene
anche raccontata la storiadell'abbazzìa di cui il musèo fa parte. È ora di ritornare a casa, la nostra giornata insieme è stata
divertente, ma anche interessante. Però! Questi POG, questi nuovi amici, sono molto simpatici e
hanno sempre delle belle idèè, sipotrebbe dire che hanno
portato una ventata d'aria nuova.
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